Una nuova terapia per le lesioni del midollo spinale
ROBERTO COLONNA
NOTE
E NOTIZIE - Anno XV – 10 marzo 2018.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La soluzione completa e
radicale con la guarigione di tutte le lesioni del midollo spinale non è ancora
possibile, soprattutto perché richiederebbe una neurogenesi efficace e
sufficiente alla riparazione anche dei danni più gravi del tessuto nervoso dei
cordoni midollari. I principali problemi esposti alcuni anni fa dal nostro
presidente non sono stati ancora risolti[1];
tuttavia, la migliore conoscenza dei processi patologici e la possibilità di
affrontare le cause dei danni di portata limitata consentono guarigioni di casi
un tempo destinati alla paraplegia.
Infatti, quando la lesione
delle strutture nervose midollari non è estesa e grave, il principale problema
da affrontare è costituito dai processi reattivi acuti che risultano tossici
per il tessuto nervoso. Il neurotrauma causa un’immediata elevazione del glutammato extracellulare che, oltre a
creare eccitotossicità, facilita l’infiammazione, lo sviluppo delle cicatrici
gliali e, conseguentemente, la morte neuronica. Nel complesso, nelle lesioni
medio-lievi, questi processi hanno un’importanza relativa maggiore della stessa
obiettività relativa alla soluzione di continuità dei fasci assonici, nel
determinare l’andamento e l’esito della patologia traumatica. Per tale ragione,
si indaga sperimentalmente la possibilità di individuare fattori, da convertire
in presidi terapeutici, in grado di ridurre efficacemente la risposta
infiammatoria, di controllare la formazione della cicatrice gliale e di
accrescere la sopravvivenza neuronica con la conseguente facilitazione della
crescita neuritica.
Goldshmit e colleghi hanno sperimentato, per ridurre l’eccesso tossico di glutammato,
una nuova strategia terapeutica che sembra essere molto promettente.
(Goldshmit Y., et al., Blood Glutamate Scavenger as a
novel neuroprotective treatment in spinal cord injury. Journal of Neurotrauma – Epub ahead of print doi: 10.1089/neu.2017.5524,
Mar 1, 2018).
La provenienza degli autori
è la seguente: Tel Aviv University, Sackler Faculty of Medicine, Tel Aviv,
Ramat Aviv (Israele); Neurobiology, Tel Aviv University, Tel Aviv (Israele);
Weizmann Institute of Science 34976, Department of Life Sciences Core
Facilities, Rehovot (Israele); Australian Regenerative Medicine Institute,
302826, Clayton, Victoria (Australia).
Lo studio di Goldshmit e
colleghi sostanzialmente consiste nella valutazione di una nuova possibilità di
trattamento finalizzato a rimuovere il glutammato del sistema nervoso centrale
in eccesso nel sangue mediante la somministrazione intravenosa di BGS (blood glutamate scavengers), quali
l’enzima ricombinante glutammico-ossalacetico
transaminasi (rGOT1) e il suo co-substrato.
A questo scopo, i ricercatori
hanno indotto nei topi un danno del midollo spinale (emisezione), e a distanza di un’ora dal danno hanno avviato il
trattamento iniettivo protratto per 5 giorni consecutivi.
La valutazione degli effetti
ha fatto registrare risultati molto interessanti. Il trattamento, infatti,
riduceva i livelli di espressione di p-p38, che regola l’apoptosi e
l’accresciuta espressione di p-Akt, che media la sopravvivenza cellulare. Altri
effetti rilevanti del trattamento con BGS sono la riduzione dell’espressione
delle citochine pro-infiammatorie, dell’attivazione della microglia e della
reattività degli astrociti. Ancora, si è rilevata un’espressione facilitata di markers della glia radiale quali Pax6 e
nestina. A questi rilievi molecolari si sono aggiunti gli altrettanto
interessanti e positivi dati ottenuti dallo studio cellulare nell’area del
danno: il trattamento con BGS accresceva la sopravvivenza dei neuroni nella
sede della lesione e promuoveva la rigenerazione assonica all’interno del sito
della lesione sperimentale.
Lo studio comportamentale
degli animali sottoposti al trattamento, al fine di valutarne l’incidenza sulla
prestazione motoria, ha fatto registrare miglioramenti nel recupero funzionale
delle zampe paretiche, correlati agli elementi positivi rilevati in ambito
cellulare e molecolare.
Questi risultati indicano che
l’intervento farmacologico precoce con BGS, dopo una lesione del midollo
spinale, può essere efficacemente neuroprotettivo e creare un ambiente
tessutale favorevole alla rigenerazione, mediante la modulazione della risposta
delle cellule della glia.
Gli autori dello studio
affermano che, alla luce dei loro risultati, la disponibilità di un metodo per
rimuovere l’eccesso di glutammato dal sistema nervoso centrale, senza la necessità
di somministrare farmaci che attraversino la barriera emato-encefalica (BEE) e
con effetti indesiderati assenti o minimi, potrà essere di riferimento nella
terapia dei danni del midollo spinale.
Si spera che ulteriori
valutazioni dell’efficacia e dei potenziali effetti indesiderati confermino
quanto di positivo è emerso da questo studio e supportino il prosieguo
dell’iter per la sperimentazione terapeutica.
L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E
NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.
[1] Si veda nella sezione “IN CORSO”, accedendo da “Stuart Butler sulla Rigenerazione Neurale” a BM&L Opinion on Molecular “Stop Signs” May Hold Secret of Nerve Regeneration.